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Esperienza al Drop-In

22 set , 2014,
fiorinda fiorinda
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L’esperienza vissuta al Drop-In ci ha mostrato una realtà a noi sconosciuta;
siamo state pronte a confrontarci con le difficoltà di questo percorso conoscendo tossicodipendenti che si sono mostrati disponibili a raccontarci le loro esperienze .
Permane in molte persone l’idea che un tossicodipendente sia destinato ad un percorso mortale,mentre è nota la presenza in alcuni casi, sia di una guarigione che di un miglioramento rilevante, per maturazione spontanea o per l’effetto dei trattamenti.
L’intervista che abbiamo effettuato era indirizzata alla diretta conoscenza di come era avvenuto o stava avvenendo un processo della ricostruzione della propria identità,grazie anche al supporto degli operatori di questo servizio.
Appena arrivate al Drop-In,insieme all’operatrice di riferimento, ci siamo recate a Piazza Garibaldi dove vi era la postazione mobile la quale fornisce materiali per ridurre i danni che molto spesso colpiscono i tossicodipendenti. Nella stessa piazza abbiamo intervistato gli utenti soffermandoci su quelli che sono i pregiudizi che la gente nutre nei loro confronti. Premettendo che anche noi inizialmente eravamo influenzate dagli steriotipi ,solo nel momento in cui ci siamo approcciate con queste persone i nostri pareri sono mutati.
Nonostante questa esperienza sia stata notevolmente difficile e delicata,ci ha permesso di scoprire una realtà molto vasta e toccante che sicuramente approfondiremo in futuro.

Cos’è il Drop-In

set , 2014,
fiorinda fiorinda
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Il Drop-In Kafila è un servizio rivolto a tossico-dipendenti e alcolisti immigrati; esso nasce nel 2005 in seguito al boom di eroina endovena degli anni ’80; è una struttura diurna a bassa soglia poiché le persone che accedono ad essa non necessariamente devono fornire dati personali. E’ finanziato dall’Asl e gestito dalla cooperativa sociale Dedalus e rappresenta un luogo dove vengono fornite informazioni sanitarie basandosi sul coordinamento di un servizio di riduzione del danno per persone immigrate e non.
E’ gestito da operatori specializzati nel settore delle dipendenze e mediatori culturali che hanno il compito di fornire informazioni agli utenti.
Come funziona il servizio? Il servizio prevede un’attività di strada attraverso una postazione mobile che offre la riduzione del danno, ossia gli operatori hanno il compito di fornire ai soggetti in questione, informazioni riguardo il consumo di droghe consegnando loro: siringhe pulite e acqua distillata.
Le persone che accedono al servizio incontrano operatori non giudicanti, in quanto si basano su un rapporto di estrema fiducia.