Durante il nostro stage di tre giorni al centro interculturale Nanà abbiamo avuto la possibilità di conoscere, attraverso la nostra esperienza diretta, i servizi offerti dal centro.
Inizialmente eravamo un pò disorientate, non sapevamo come approcciare con i ragazzi, timorose di incontrare un “muro” da parte loro, ma in realtà proprio grazie alla loro collaborazione e a quella degli operatori ci siamo sentite subito accolte.
Durante il nostro percorso abbiamo partecipato alle lezioni di italiano svolte di mattina, dove ci siamo scambiati opinioni e interessi, mentre il pomeriggio abbiamo interagito con i ragazzi attraverso giochi di carte e interviste.
Quello che ci ha colpito particolarmente è stato incontrare nostri coetanei con passati da uomini, costretti a crescere troppo in fretta per poter affrontare, con forza e coraggio situazioni così difficili e pericolose.
Ascoltando le loro storie abbiamo scoperto che ognuno di loro è partito per motivi diversi, ma soprattutto ha affrontato tipi di viaggi differenti in base alla zona di provenienza. La maggior parte dei ragazzi viene dal Bangladesh, Egitto, Marocco, Nigeria, Costa D’avorio, Eritrea, Somalia e Sri Lanka.
La presenza di questo centro svolge un ruolo essenziale per questi ragazzi, sia sotto l’aspetto educativo che di orientamento, offrendo loro un appoggio in una prima fase di adattamento e conducendoli in un percorso che gli permetterà di raggiungere l’autonomia.
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